Il TSH è un ormone che influenza direttamente l’attività della tiroide con la sua presenza; il TSH favorisce l’assorbimento dello iodio e la liberazione degli ormoni triodotironina (T3) e la tiroxina (T4) nel circolo sanguigno.
Il TSH chiamato anche tireostimolante, ormone tireotropo o tireotropina, è prodotto dall’ipofisi anteriore. A sua volta, il rilascio del TSH è controllato da un altro ormone prodotto e secreto dall’ipotalamo, chiamato TRH.
La secrezione del TSH è invece inibita dagli ormoni tiroidei circolanti, quando questi ultimi sono presenti nel sangue in quantità adeguate, l’ipofisi rallenta la produzione del TSH; per questo motivo, la determinazione dell’ormone tireostimolante è il primo esame utile per valutare la funzionalità della tiroide.
Il TSH agisce a livello della tiroide, stimolando l’accrescimento e l’attività endocrina; si ricorre alla sua misurazione per valutare se la tiroide funziona in modo corretto.

Il suo dosaggio con metodiche ad alta sensibilità (S-TSH) rappresenta l’esame di prima scelta per poter individuare sia un ipotiroidismo che una tireotossicosi, anche in quadri di modesta gravità definiti “subclinici”. In entrambe le condizioni si rivela dotato di maggiore sensibilità rispetto alla determinazione delle frazioni libere degli ormoni tiroidei; questo perché tra l’FT4 (tiroxina libera) e il TSH esiste una correlazione di tipo log-lineare, per cui se l’FT4 si dimezza, il TSH non raddoppia ma aumenta decine di volte. Inoltre, l’impiego di metodiche di terza generazione o di tecniche di rilevazione basate sulla chemiluminescenza è associato a una migliore sensibilità per bassi valori e consente la migliore identificazione tra le condizioni con TSH soppresso e nelle quali il TSH è ridotto.

Più precisamente, secondo tale algoritmo

  1. Una concentrazione di TSH all’interno dell’intervallo di riferimento identifica il soggetto come eutiroideo e sono necessari ulteriori esami (referto del solo TSH).

  2. Nei casi in cui la concentrazione di TSH è diminuita o aumentata rispetto all’intervallo di riferimento, l’algoritmo favorisce alla stessa seduta analitica, la determinazione automatica dell’FT4 ed eventualmente dell’FT3.

  • se la concentrazione del TSH è aumentata (rispetto all’intervallo di riferimento) e la concentrazione dell’FT4 è all’interno o al di sotto dell’intervallo di riferimento, la cascata si ferma e il paziente viene diagnosticato come ipotiroideo (referto di TSH+FT4)

  • se la concentrazione del TSH è diminuita (rispetto all’intervallo di riferimento) e quella dell’FT4 è al di sopra dell’intervallo di riferimento, la cascata si ferma e il paziente viene definito come ipotiroideo (referto TSH+FT4)

  • se la concentrazione del TSH è diminuita (rispetto all’intervallo di riferimento) e quella dell’FT4 non risulta aumentata, è misurato anche l’FT3 sempre nella stessa seduta analitica (referto TSH+FT4+FT3)

TSH-RIFLESSO

  • TSH è tra limite < o > blocco della cascata

  • TSH è < min o > max esecuzione automatica dell’FT4

  • TSH è < min e FT4 è < al limite superiore, esecuzione automatica dell’FT3

Articolo a cura della dott.ssa Anna Maria Marcellini, direttore tecnico del Laboratorio di Analisi Medica Gruppo Ippocrate