Con il termine “antibiotici” ci si riferisce comunemente a tutte quelle sostanze in grado di uccidere batteri (farmaci battericidi) o di arrestarne la crescita (farmaci batteriostatici). In realtà il termine di antibiotico ha un significato più stretto rispetto a quello che gli viene dato. Infatti l’antibiotico è definito come quella sostanza di origine naturale che possiede proprietà antibatteriche. Le sostanze di sintesi, che possiedono comunque attività antibatterica ma che non derivano da composti naturali, sono invece definite come “farmaci chemioterapici antibatterici”. Ad ogni modo, il termine antibiotico, anche se erroneamente, viene utilizzato per indicare sostanze batteriostatiche o battericide, sia di origine naturale che sintetica. Forse oggi si fa un uso eccessivo di antibiotici e questo ha fatto sì che i batteri siano diventati sempre più resistenti agli stessi scatenando non poche problematiche su come debellarli. Diventa quindi importante sapere quando gli antibiotici servono e quando invece si possono rivelare inutili, se non persino dannosi.

  • Gli antibiotici vanno usati solo su prescrizione medica

  • Una volta iniziata la terapia antibiotica, va portata a termine se non si vogliono ricadute o complicazioni

  • Il dosaggio va rispettato rigorosamente

  • Importante è prendere il farmaco sempre alla stessa ora

La lista degli antibiotici è lunga, ciascuno ha uno spettro di azione costituito da quei batteri che reagiscono positivamente al farmaco. La sensibilità dei batteri viene misurata tramite l’antibiogramma, eseguibile con varie tecniche tra cui quella con Kirby-Bauer (diffusione in agar) o con la MIC (minima concentrazione inibente).

Ci sono inoltre delle controindicazioni o effetti collaterali agli antibiotici.
Controindicazioni ad esempio dipendono dal tipo di infezione che si intende trattare, dall’età del paziente, dalle sue condizioni cliniche o dalla presenza o meno di altre patologie. Inoltre un antibiotico può essere controindicato in pazienti già sottoposti ad altri trattamenti farmacologici, poiché potrebbero verificarsi interazioni tra farmaci che possono risultare molto pericolose.

Articolo a cura della dott.ssa Anna Maria Marcellini, direttore tecnico del Laboratorio di Analisi Medica Gruppo Ippocrate